"Le visibili città invisibili. Un omaggio a Italo Calvino"


– Io non ho desideri né paure, – dichiarò il Kan, – e i miei sogni sono 
composti o dalla mente o dal caso. 
– Anche le città credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura. D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, 
ma la risposta che dà a una tua domanda. 
– O la domanda che ti pone obbligandoti a rispondere, come Tebe per bocca della Sfinge. 

(Italo Calvino, Le città invisibili) 


Il progetto, ideato e curato da Gaia Del Francia e promosso dall'Associazione Culturale 47 Rosso, nasce dal desiderio di rendere omaggio a uno dei più grandi scrittori italiani del novecento, Italo Calvino, e in particolare alla sua opera Le città invisibili.

In armonia con la complessità dell’opera ispiratrice, Le visibili città invisibili si articola in più direzioni, comprendendo trenta illustrazioni originali, venticinque brani musicali inediti e una dozzina di istallazioni che, visivamente o musicalmente, rappresentano ciascuna delle cinquantacinque città. Come Marco Polo descrive ogni città a Kublai Khan utilizzando espedienti narrativi differenti e illustrando le peculiari suggestioni che essa evoca, così gli artisti hanno raffigurato e interpretato in maniera del tutto personale e originale le stesse città, cercando di rendere “tangibile” (figurativamente o musicalmente) quella ”invisibilità” predicata dal titolo. Le cinquantacinque “città invisibili” presentate in mostra sono infatti “visibili” (o “udibili”) nella loro doppia valenza di farsi immagine (o composizione musicale) del racconto che Marco Polo fa di esse a Kublai Kan, ma anche “visibili” (“udibili”) perché svelano ciò che la città, nella sua valenza reale o simbolica, sempre nasconde agli occhi.

Le città sono invisibili, non perché non ci siano, ma perché nascondono sempre 
un qualcosa che ai nostri occhi sfugge sempre. 

Le 34 illustrazioni, realizzate da Sara Vettori e Gabriele Genini, sono eseguite con tecniche incisorie calcografiche e xilografiche, a tiratura limitata e numerata. I ventisei brani musicali sono stati composti ed eseguiti dai musicisti fiorentini Michele Mingrone, Federico Mengoni, Andrea Celli, Leonardo Venturini, Umberto Foddis. Completano il percorso la video istallazione di Andrea Sfalanga e una dozzina di istallazioni (oggetti, materiali, utensili).

Le opere incisorie e musicali, che con la loro consistenza bidimensionale ed eterea assurgono a rivelazione e manifestazione di quanto va sfuggendo nella realtà fenomenica, sono giustapposte alla tridimensionalità degli oggetti, che rappresentano la realtà empirica che immancabilmente rimanda ad altro da se stessa, così da ricreare ed esemplificare la tensione tra ordine (narrativo, descrittivo) e disordine (reale, fenomenico) che è stato uno dei temi più cari a Calvino.

La mostra, elaborata in due anni di riflessione e confronto tra artisti fiorentini, ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana) ed é stata presentata la prima volta nel mese di novembre 2012 a Firenze (spazio SUC - ex Murate), con la collaborazione del Comune di Firenze, in occasione del quarantesimo anniversario della pubblicazione del libro (Einaudi, 1972), e una seconda, a maggio 2013, presso “La Soffitta Spazio Delle Arti” (Sesto Fiorentino, Firenze).
Dal 31 gennaio al 29 marzo 2015 le opere grafiche e musicali del progetto Le visibili città invisibili saranno esposte presso lo spazio dell'Associazione Biblioteca Salita dei Frati (Salita dei Frati 4A, 6900 Lugano, CH).

La presidentessa dell’«Associazione Culturale 47 ROSSO», Gaia Del Francia, nasce a Firenze nel 1973. Dopo gli studi di Lettere e Filosofia, ha lavorato presso la Libreria Martelli di Firenze dal 2003 al 2011, anno in cui la libreria ha tristemente chiuso i battenti. Il ruolo attuale le permette di seguire e coordinare progetti che uniscono il suo interesse per l'arte e quello per la letteratura.
Gabriele Genini (www.genini.ch) nasce a Bellinzona nel 1981. Diplomatosi nel 2000 alla Scuola del fumetto di Milano, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze, facoltà di pittura dove, nel 2006, si laurea con lode in tecnica dell’incisione con la tesi Shunga, l’erotismo nelle stampe giapponesi”. Padroneggia diverse tecniche pittoriche (olio, tempera, acquerello, acrilico), di incisione (acquaforte, acquatinta, puntasecca, cera molle, maniera allo zucchero, xilografia, linoleografia) e di scultura (legno e marmo). È stato protagonista di numerose mostre collettive e personali in Svizzera, Francia, Italia e Canada. Nel 2007 ha pubblicato il libro Poesie dagli alberi, edito dall’Assessorato Tutela Ambientale della Provincia di Varese. Nel 2009 ha vinto il concorso "Artista Bally" organizzato dalla Fondazione Bally per la Cultura. Dal 2010 è membro di AMIGRAV (International Engravers Association).
Sara Vettori nasce a Firenze nel 1978. Si diploma nel 1997 all'Istituto Statale d'Arte di Firenze nella sezione oreficeria. Nel 2000 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, facoltà di pittura, dove si laurea con lode in tecnica dell’incisione con la tesi Sinfonia in giallo: corrispondenza fra suono e colore. Un'analisi su Kandinskij e Schönberg. Nel 2003 viene selezionata per il “3°premio Internazionale Biennale d'Incisione” di Monsummano Terme. Nel 2006 vince una borsa di studio per tecnico di laboratorio all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Padroneggiare a livello professionale un gran numero di tecniche pittoriche e incisorie. Ha partecipato a varie mostre collettive e lavorato per vari anni nel mondo della scuola, partecipando a progetti didattici legati all’insegnamento di materie artistico-musicali. Ha lavorato come scenografa per una troupe di cineoperatori che si occupano della realizzazione di video in ambito prevalentemente educativo e pubblicitario. Coltiva da sempre un profondo interesse per la musica, che pratica costantemente suonando il basso elettrico in svariate band; attualmente fa parte della rock band dei Vowland.
Andrea Celli nasce a Firenze nel 1968 ed è un ben noto bassista (basso elettrico e contrabbasso) della scena musicale nostrana; la lunga esperienza live lo ha portato sui palchi di alcuni fra i principali locali italiani (Rolling Stone, Fuori Orario, Thunder road, Auditorium Flog, Alpheus, ecc.).
Umberto Foddis, in arte Antohony Night, nasce a Firenze nel 1974. Si diploma all' Accademia di Belle Arti di Firenze in pittura. Personaggio eclettico, musico e strumentista autodidatta, ha suonato con svariati gruppi e composto colonne sonore per cortometraggi, spettacoli teatrali e spot pubblicitari. L'amore per la musica lo porta a voler approfondire le sue conoscenze e inizia quindi a lavorare come tecnico del suono in studio e in presa diretta (tra i suoi lavori in questo campo ricordiamo quello per “La Filarmonica di Budapest” in S. Pietro, Vaticano). Ha sonorizzato esposizioni artistiche e spettacoli di danza (tra i quali OAC). L’interesse per l'illuminazione in ambito teatrale lo porta a lavorare come light designer per il teatro.
Federico Mengoni nasce a Firenze nel 1979. Dalla metà degli anni Novanta suona in alcune band locali e dal 2000, sotto diversi pseudonimi/progetti (Prodvkt, Corpomorto, Tzunami fancoil orchestra, Planetspectrumanalysiscenter, Levkoy, ecc.) collabora con artisti, etichette e distribuzioni nazionali ed internazionali inerenti alla sfera della musica sperimentale. Nel 2003 fonda, in collaborazione con Giovanni Mazzi, il gruppo “Il Caffè degli Zeri”, intraprendendo una contaminazione stilistica fra musica e arte grafica.
Michele Mingrone nasce a Firenze nel 1971; diplomato al Liceo Classico Galileo, redattore, autore di testi per ragazzi con varie case editrici italiane, web content editor per vari siti web, collabora con varie band toscane come chitarrista e autore di musiche e testi. Nel 2006, con la nota band folk-rock degli “Scaramouche”, incide l’album omonimo, pubblicato e distribuito in tutta Italia da Emi Records. Nel 2007, col gruppo ambient-noise sperimentale “Tsunami Fancoil Orchestra” pubblica il cd Hindenburg (Clinical Records) e, col collettivo artistico “Il Caffè degli Zeri”, collabora alla composizione di alcune musiche per il videocorso di spagnolo Espanol 24 allegato a “Il Sole 24ore”. Ha musicato vari cortometraggi premiati in festival nazionali, tra cui Crème Fatale di Veronica Locatelli, vincitore nel 2003 del premio “Minimusical” organizzato dalla rivista “Musica!”, supplemento de “La Repubblica. Nel 2012 ha composto ed eseguito in scena le musiche dello spettacolo teatrale Ci vuole vita per amare la vita, incentrato sull’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters e rappresentato al Teatro delle Spiagge di Firenze.
Leonardo Venturini nasce nel 1974. Diplomato al liceo Artistico e specializzato in grafica pubblicitaria ed editoriale, lavora come educatore, seguendo i laboratori Multimediali di Video/Musica/Teatro presso il Centro Occupazionale e di Socializzazione Kairos della USL 4 di Prato, rivolto a soggetti con handicap. Batterista esperto, ha suonato in molte formazioni, fino agli attuali Vowland.
Daniele Bernardi è nato a Lugano nel 1981 e si è trasferito a Roma per studiare teatro. Ha ideato e interpretato gli spettacoli La rauca gola del cuore – collage-Majakovskij, La bufera è il mio violino – collage-Esenin, Ballata di un uomo sottile – omaggio a Bob Dylan e lo sceneggiato radiofonico Il padrone del silenzio – una biografia di Arthur Rimbaud tra mutismo e peregrinazione (RSI – Rete Due). Alcuni suoi testi sono apparsi nella breve raccolta Si opera nella sola durata – sei poeti (Lugano, alla chiara fonte editore, 2003), all’interno del cofanetto l’antologia della durata con la plaquette Tutto questo andare a rotoli e nelle antologie Di soglia in soglia. Venti nuovi poeti nella Svizzera Italiana (Losone, Edizioni Le Ricerche, 2008), Corale per opera prima (Faloppio, LietoColle, 2010). La sua raccolta poetica d'esordio si intitola Versi come sassi (Faloppio, LietoColle, 2009). Dal 2011 è redattore della rivista culturale Cenobio. Vive e lavora tra Svizzera e Italia. 


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